Chissà perché il West continua ad
affascinarci. Forse perché immemori della nostra storia, il western ci offre un’epica
capace di dare voce e praterie alla ricerca interiore. Un mito in grado di dare
volto all’ideale della conquista della frontiera; una frontiera ancora labile,
nuova, che spinge sempre più in là. E non importa che qui non ci siano i buoni
e i cattivi, i cowboy e i sioux, perché oltre le case e il grande fiume, c’è la
grande distesa del West, la natura selvaggia battuta solo dai cacciatori di
bisonti prima che arrivi la ferrovia a portare la civiltà. Ci sono le pianure
ingiallite e il nevischio dei monti del Colorado, ci sono le mandrie di
bisonti, la caccia cruenta e l’odore acre del sangue ad attendere un damerino
cresciuto sulla East Coast e il lettore dall’altra parte dell’oceano. Ci sono il
rapporto fra l’uomo e la natura, la sua fame di avventura e il suo istinto di
sopravvivenza a dare forma al mistero della vita, così diversa eppure così
simile alla nostra.
(immagine: Sam Larson)