giovedì 6 aprile 2006

Alla ricerca del tempo passato. Ogni quattro anni

“Celo, celo, manca”. La giaculatoria è sempre la stessa, il rito dello scambio pure. La raccolta di questi santini profani una tradizione che contagia generazioni di appassionati. 596 immaginette adesive per scandire l'attesa per i Mondiali di calcio, ma anche 596 fotografie degli eroi del pallone odierni per ritornare alle emozioni dell'infanzia che fu.


 
Già perché sfogliando quella specie di Louvre del pallone che sono gli album delle passate edizioni si scorgono volti che hanno la fragranza delle madeleines di proustiana memoria, il tempo perduto lo si osserva nei cambiamenti di look e nell'implacabile calvizie che non risparmia neanche i più grandi. Questa è l'unica borsa in cui un attaccante del Togo vale quanto il feroce saladino o, se preferite, quanto due Ronaldinho.

In Svizzera quello delle figurine è un business senza eguali. E' il Paese europeo con il maggior numero di figurine pro-capite acquistate Quattro anni fa ne furono vendute quasi 250 milioni. Quest'anno con la partecipazione della Nazionale rossocrociata quel record è destinato ad essere frantumato. Da noi la loro diffusione è iniziata addirittura prima che in Italia.

Due le principali novità nell'edizione di quest'anno. La prima è che a pagina tre è possibile attaccare la propria figurina personalizzata. Ogni collezionista potrà ordinare all'indirizzo indicato la propria la foto-adesiva con i colori della squadra del cuore - dagli eredi del "pibe de oro" alla Seleçao.

La seconda novità riguarda la distribuzione delle mitiche figurine che da quest'anno è curata direttamente dalla Panini di Modena. Dopo 40 anni, dunque, non se ne occuperà più la Grünenfelder di Quartino. E senza di lei non sarà più possibile neppure il servizio di vendita delle figurine mancanti.

Come dire, mancherà l'ultimo assist per siglare il golden goal.
(servizio del Quotidiano RSI del 5 aprile 2006)