“Io sarei nato per il calcio e sarei morto per il calcio. A
centrocampo, sarei voluto morire a centrocampo. O meglio ancora sulla trequarti
avversaria. Non c’è posto più bello della trequarti avversaria. E’ una
conquista, un’invasione. Una scoperta…” (p. 11)
E una scoperta è il
libro di Marco Marsullo Atletico
Minaccia Football Club in cui si racconta la passione per il pallone vissuta da
Giovanni Cascione aspirante José Mourinho. Nell'unico modo possibile: seriamente e con ironia.
“La prima regola
del calcio secondo Cascione è: la squadra gira se gira l’allenatore, i
calciatori sono solo pedine di un gioco più grande di loro.”
“La seconda
regola del calcio secondo Cascione è: non esistono partite amichevoli, solo
partite da vincere. Il fair play è un’invenzione dei Testimoni di Geova.”
“La terza regola
del calcio secondo Cascione è: non conta quanti gol prendi in una giornata
storta, ma quanti altri potevi prenderne se la partita non fosse finita.”
“La quarta regola
del calcio secondo Cascione è: le donne dicono che un diamante è per sempre, ma
cosa volete che capiscono le donne? Infatti non sanno giocare a pallone. Una
sola cosa dura per sempre: il calcio.”“La quinta regola del calcio secondo Cascione è: la stagione più bella è sempre quella che verrà dopo. Nel calcio c’è spazio per la speranza. La parola fine, nel sistema ciclico delle stagioni, non esiste. Il calcio è l’unica maniera per essere immortali.”
“La sesta regola
del calcio secondo Cascione è: il gol è un attimo. Dopo quell’attimo il gol
cessa di esistere, esiste solo la partita. Che è l’unica cosa che nel calcio
non dura un attimo ma novanta minuti. Più recupero.”
“La settima
regola del calcio secondo Cascione è: nel calcio conta solo chi vince. Ma ogni
tanto anche chi perde.”
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