venerdì 30 dicembre 2011

2011, ti ricorderemo perché...

La Top Ten dell'anno

Decimo posto e non solo per l'abbigliamento di stagione, a Giorgio Ghiringhelli. Guastafeste della politica ticinese, autoproclamatosi babbo natale della democrazia cantonale. A suon di iniziative, raccolte firme e ricorsi punzecchia e sconfessa il Gran Consiglio e manda a votare controvoglia tutti i locarnesi su un'aggregazione indigesta. E per il 2012 promette di non fermarsi. Più che un guastafeste, un grillo parlante.
 
Timidezza e faccia d’angelo per uno con il piede pesante. Alex Fontana a 19 anni è il primo svizzero a vincere il titolo europeo di Formula 3. E parte in pole position per seguire le orme di Clay Regazzoni e Jo Siffert. Un 2011 a tutto gas per il ragazzo di Pregassona sbalzato direttamente dalla culla al go-kart e che ora sogna il grande salto in Formula Uno. Sognava Raikkonen, presto potrebbe corrergli a fianco.
 
Anche i Pelli piangono. Annus horribilis solo sfiorato per Fulvio Pelli che l'anno agli sgoccioli se lo metterà volentieri alle spalle. Dalle accuse per la lista perdente alle Cantonali al seggio bernese conservato per una manciata di voti. Cade ma si rialza, e i due Consiglieri federali mantenuti dal PLR sono anche una sua vittoria. Ma non si dimenticano le polemiche legate a Banca Stato con tanto di imbarazzo via sms per le sue modalità di comunicazione. In ricarica.
 
Un lungo balzo verso l'anno olimpico. Un anno da incorniciare per Irene Pusterla. L'atleta di Ligornetto riesce a conciliare studio e sport e si riconferma di livello internazionale: dalla sua pedana infila 5 record svizzeri consecutivi, dagli Europei Indoor ai Mondiali d'atletica. In Corea del Sud manca il salto per la finale, l'augurio è che lo conservi per Londra 2012. Un appuntamento da cogliere in volo.
 
La formula vincente del 2011 è la sua. Michele Parrinello vince il premio Benoît, il Nobel svizzero per la scienza e se l'equazione è giusta con questo siciliano divenuto ticinese d'adozione il riconoscimento onora di riflesso tutta l'Università della Svizzera Italiana. Già direttore del Centro di calcolo di Manno ed ora alla testa dell'Istituto di scienze computazionali, con lui il computer ci è sembrato un po' più umano... così appassionato delle sue ricerca da appassionarci. Contagioso.
 
Accumunati e travolti da un insolito destino. Marco Romano e Monica Duca Widmer. La dea bendata prima bacia l'una, poi preferisce l'altro. Protagonisti di un incredibile pareggio alle elezioni federali, per un mese è l'ex presidente del Gran consiglio il secondo deputato PPD a Berna, poi la clamorosa sentenza del Tribunale federale e l'estrazione in diretta tivù, manda a Berna il giovane di Mendrisio. Ce n'è abbastanza per concludere che quello che sta per finire è anche l'anno del sorteggio. Rigorosamente manuale.
 
A volte ritornano. Abbandonata la toga da procuratore - che negli Anni Settanta l'aveva reso tra i magistrati più stimati e temuti -, Paolo Bernasconi torna alla ribalta con "SalvaTicino", quasi un "Ticino dei Valori" quasi fosse un Di Pietro nostrano. Si batte a difesa dei frontalieri, denuncia l'illegalità della decisione governativa sui ristorni e - lancia in resta - sfida il Leghismo nella sostanza e nella forma. Dopo il Giustiziere della notte, il giustiziere del Mattino.
 
Che il clone di Marco Borradori potesse essere extralarge nessuno lo immaginava. E si che il physique du rôle non gli manca. Norman Gobbi. E lui l'uomo nuovo sulla scena. Versione vallerana del Leghismo di governo. Fin troppo decisionista e abile comunicatore così si immerge con audacia nel laghetto politico ticinese, incurante degli spruzzi. Il 2012 e il resto del quadriennio diranno quanto riuscirà a restare sulla cresta dell'onda.
 
Da apprendista di commercio svogliato a presidente di direzione della più famosa banca svizzera. Sergio Ermotti alla testa di UBS. Un'ascesa che ha già i contorni della leggenda. Chiamato a far dimenticare Oswald Grüubel in uno dei momenti più difficili della storia di UBS. Il luganese 51enne è il primo ticinese alla guida del gruppo. Tessiner pride. E se questa fosse una classifica seria e un po' seriosa, sarebbe lui lo svizzero-italiano dell'anno...
 
Ma nell'anno delle polemiche su ristorni e frontalieri, dell'infinito derby tra Italia e Svizzera, da Tremonti a Monti, la vetta di questa top ten è occupata da loro: Loris J. Bernasconi e Roberto Bussenghi, in arte i Frontaliers. Abbandonato il valico di Bizzarrone hanno imperversato in tutta la Svizzera Italiana. Dagli sketch alle figurine, dalla radio al cinema. Un tormentone. In un anno di troppe tensioni e polemiche gonfiate sulla linea di confine, loro ci han permesso di sorridere, guardando gli altri e noi stessi con ironia.
Un vero dono, da sdoganare nel 2012.

(da Il Quotidiano RSI del 30 dicembre 2011)

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